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Quando decisi di creare Il simulatore virtuale che avrete modo di visionare dalle foto, l'ho fatto con la convinzione che era possibile realizzarne uno con pochi soldi (se rapportato a quelli in commercio), non per questo con risultati inferiori a molti di quelli commercializzati.     

 Ma è meglio se giudicate voi. 


UNA DECISIONE DIFFICILE


Dopo aver vagliato varie ipotesi, la scelta cadde su un sistema non interattivo: il soggetto subisce passivamente il movimento del simulatore.
Gestire un simulatore interattivo, significava entrare nel software di un videogame e  leggere i dati necessari per saper interpretare quale doveva essere la posizione del simulatore in ogni istante del gioco. Questo avrebbe comportato una perdita di tempo che rischiava di spegnere l'entusiasmo. 


Ciò deciso, le principali scelte da prendere erano:


1) come realizzare la struttura 
2) quali attuatori usare               
3) quale sistema visivo adottare

 

  E' ORA DI PARTIRE


La struttura più semplice da realizzare era, probabilmente, una sedia che potesse muoversi nel senso di beccheggio e rollio, che fosse leggera e non costosa: una sedia da giardino in pvc mi sembrò quella più adatta. La struttura portante era costituita da una braccio su cui fissai un mozzo della ruota di una fiat 127 per ottenere il movimento di rollio, a cui calettai un braccio ad U che reggeva la sedia a sua volta imperniata ad un sostegno per consentire il beccheggio.

 


Come attuatori dovevo scegliere tra: 1) attuatori lineari elettrici, semplici nel sistema di comando ma costosi e poco rapidi. 2) pistoni idraulici, molto potenti, ma con una pompa dal costo notevole e precauzioni particolari visto le alte pressioni in gioco. 3) non restava che i pistoni ad aria: veloci,  fonte di energia un compressore che avevo già,   costi (compreso le elettrovalvole) accettabili.
E se la velocità fosse stata esagerata? Non c'è problema, essendo il computer molto veloce nell'elaborazione (nell'ordine di 1/100 di secondo) ed avendo dei sensori di posizione sui pistoni, quest'ultimo obbligherà i pistoni a muoversi nella maniera richiesta (
deduzione errata , leggi il seguito).


                             

 


il sistema visivo, molto importante ai fini del realismo, meritava una spesa più consistente, quindi nè monitor, nè tv grande schermo ma occhiali immersivi (il massimo in questo campo).


LA PRIMA VOLTA E' SEMPRE DIFFICILE


Nasce così il "primo prototipo".  (anno 1998)

Dopo un paio di mesi ero pronto per la prova, il risultato fù un sistema nervoso e poco controllabile. Dopo varie prove: modifiche sulla pressione e routine software per addolcire i movimenti, dedussi quello che avrei dovuto precedentemente intuire : è vero che il computer è veloce nel reagire ai movimenti dei pistoni ma l'elettrovalvola ha un'isteresi che aggiunta alla comprimibilità dell'aria, rendeva il tutto difficilmente controllabile.

Entrai in crisi, la voglia di abbandonare era forte ma dopo tutto quel lavoro arrendersi era proprio un peccato. 
C'era solo una cosa da fare, abbandonare l'aria e verificare se i pistoni e le elettrovalvole utilizzate, riuscivano a funzionare con l'acqua che non è comprimibile. Con mio sommo piacere le valvole funzionavano anche con l'acqua, non restava che acquistare una pompa per autoclava con una buona prevalenza, per garantire una buona pressione ai pistoni. 


E' TUTTA UN'ALTRA COSA


nasce così il       secondo prototipo    (anno 2000)                    

Cambiai anche il telaio, rendendolo più robusto ed aggiungendo un terzo movimemto di traslazione realizzato con la forcella di una motocicletta.
Come sedile usai quello di un'auto, più avvolgente e comodo. Al primo collaudo la differenza con il sistema precedente era evidente, il movimento era morbido ma abbastanza veloce, forse troppo, per cui decisi di strozzare le mandate al pistone del rollio, fino a trovare il giusto compromesso. Per il beccheggio inserii in serie all'elettrovalvola esistente un'altra che mi garantiva la scelta di due diverse velocità.


Ed il filmato? Il più semplice da realizzare l'ottenni registrando dalla playstation una gara di formula1 con vista dall'abitacolo, ovviamente sul circuito più tortuoso: Montecarlo.


A questo punto non restava che preparare il file da dare in pasto al programma che avrebbe azionato la sedia in maniera coerente con il filmato.


Ma mancava qualcosa per rendere realistica la simulazione: la vibrazione creata dal motore.
Tra i metodi per poter simulare l'effetto vibrazione del motore il più semplice ed economico può essere realizzato con un motore sul cui asse viene calettato un eccentrico. Per avere un effetto verosimile, bisognava trovare un motore a bassi giri e comandarne la velocità in base al suono del motore in cuffia.
L'altro metodo più costoso ma più realistico è l'uso di un cuscino che vibra alla stessa frequenza del suono riprodotto in cuffia.
Malgrado il costo optai per la seconda possibilità.


                           


Non mi restava, quindi, che far provare il simulatore a qualche amico per capire quanto era verosimile il tutto. La reazione, con mia grande soddisfazione, fu di vero entusiasmo. La buona riuscita di questo prototipo , mi ha spinto a pensare alla realizzazione di un'altro tipo di struttura, diversa dalla precedente, ma dagli effetti ancora più eccitanti.
Se vuoi vedere un filmato del simulatore
clicca qui (N.B. devi attendere un po)

 

 

IL TEMPO A DISPOSIZIONE E' POCO


E' ancora in costruzione il nuovo prototipo    


 

 

 

ALTRE IDEE SONO IN CANTIERE, SE NE HAI UNA BUONA SCRIVIMI

    
              

 


 

                                                                         

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